MOLISE
Intervallato
da calanchi, calcareo, marnoso e argilloso il territorio del Molise
confina a sud con la Campania, a est con l'Adriatico, a sud est con la
Puglia a nord ovest con l'Abruzzo e a ovest con il Lazio. E’ una sfilata
di massicci appenninici digradanti verso la costa. Suggestiva
l'incursione verso l'alto bacino del Biferno e del Trigno con puntata a
Capracotta a 1363 metri d'altezza Il terreno respira nella pianura alluvionale
dell'Adriatico. Colture intensive di frumento, granoturco, avena, patate,
ortofrutticoli, tabacco, olive, uva, barbabietole da zucchero, nelle conche
e nelle piane a sud di Campobasso e di Isernia. Discretamente Sviluppato
l'allevamento di suini, ovini e bovini. Buona la pesca sulla costa. Se
è vero che a Termoli, Campomarino, Capracotta, Agnone e Vinchiaturo
sono alla ribalta, molte altre località di uguale beIlezza sono
tuttora quasi ignote ai turisti. Eppure, i ruderi
sannitici, i tesori archeologici, naturali, architettonici di Pietrabbondante,
Torre Magliano, Saepinum, l'Abbazia di San Vincenzo presso Cerro al Volturno,
sono senza dubbio degni di nota. Importanti, ad ogni modo, i
collegamenti navali, e soprattutto nella stagione turistica, da Termoli
per le isole Tremiti.
Le feste: ''Gesù Meri è
cott' a recciet?" (Gesù Maria è cotta la ricciata?)
Ecco come si può vivere una giornata diversa, con la gente di Castellino
del Biferno (CB) la vigilia di Sant'Antonio, 16 gennaio, e mangiare in
piazza la "ricciata" (granone e grano messi a mollo insieme per
tre giorni), ascoltando gli anziani inginocchiati, e con la mano destra
appoggiata a terra, pregare per propiziarsi il santo. I1 giorno del Corpus
Domini, a Campobasso, ha luogo la processione dei "misteri",
pesantissime macchine ideate nel 1740 da Paolo di Zinno che vengono portate
a spalla e sopra le quali giovani e bambini rappresentano scene sacre.
ITALY ITALIA
Artigianato:
Merletti di colone lavorati al tombolo e "tummarielli" (fuselli)
sono prodotti a Bojano (CB), quadri a mosaico di tasselli in legno a Montagano
(CB); le chitarre classiche sono tipiche di Bojano; campane ad Agnone (IS);
zampone a Scapoli (IS); lavori in pietra, marmo, terracotta, vasi, ciotole,
brocche, pentole, fiasche in ceramica sfumata di "smalti colanti",
a Campobasso.
Proverbio: La
socere fu di zucchere, e nin ffu bbona (La suocera fu di zucchero e non
fu buona).
Si mangia: Non esistono sostanziali
differenze, a tavola, fra Abruzzo e Molise. Questo, pur essendo in prevalenza
montuoso, sa offrire anche buone prove di cucina marinara nella zona di
Tennoli. Di rigore il brodetto (anche qui, "in bianco") le saporite
fritture e le grigliate di pesce. La vocazione più sentita riguarda
la cucina di terra. Molto immediata schietta, si può appoggiare
su valide materie prime. Le verdure: sedano, gnocchi e cavoli neri di Campobsasso,
Castelmauro Acquaviva, Collecroce e Venafro, peperoni di Bojano, lenticchie
di Capracotta. Un buon pranzo nella tradizione regionale inizia sempre
con una
serie di splendidi afettati: i prosciutti affumicati
di Rionero Sannitico e Spinete, le mulette (come dire coppa, o capocollo
di Macchiagòdena, le salsicce aromatizzate col finocchio e le soppressate
davvero gustose grazie alla preparazione con carne quasi del tutto priva
di grasso. Due primi da assaggiare sono la zuppa d'ortiche (che
viene preparata in primavera) e quella di cardi (tipica dell'autunno).
Ma la parte del leone la fanno naturalmente le paste : i cavatelli a1 ragù
d'agnello, i maccheroni alla chitarra, i fusilli, e nel sugo non manca
mai il "diavulillo" che si ritiene in grado di purificare le
arterie ed essere salutare per la pressione. In notevole considerazione
è tenuta anche la polenta, servita con un ragù di carne di
maiale oppure fritta. I1 maiale si ritrova con frequenza nei secondi piatti,
tra cui lo stufato coi peperoni. Di grande bontà, capretti e agnelli,
preparati alla brace ma anche base per raffinati sughi. E, di conseguenza,
ottimi sono anche i formaggi.
Si beve: Secondo 1o storico G.M. Galanti,
il Molise nel 1871 produceva notevoli quantità di vino che vendeva
all’Abruzzo. Dice Galanti che i vini sono "bianchi,
graziosi e leggeri". Anche se ciò fosse del tutto
vero, bisogna ammettere che questi vini non escono quasi mai dai confini
regionali. E, del resto, il Molise è regione dal 1963 e fino all'83
è stata l'unica regione italiana priva di vini Doc. La produzione
molisana (sui 600mila ettolitri annui) è peraltro pari a un quinto
di quella abruzzese. Terra di collina e montagna, con proprietà
piccole e frazionate e la storia non brillante per quanto riguarda il Vino,
oggi può essere considerata un potenziale paradiso. Qualcosa s’è
già fatto, molto è ancora da fare, ma tanto il clima quanto
le condizioni del suolo garantiscono, coi necessari supporti tecnologici
e un pizzico di fantasia un’altissima qualità.
Accanto agli studi sui vitigni tradizionali, si e dato spazio (come in
Abruzzo) alle colture di vitigni "forestieri" e questa sperimentazione
sta dando risultati. All'avanguardia c'è la masseria di Majo Norante
a Campomarino, da citare anche i Viticoltori del Tappino a Gambatesa e
la Cantina cooperativa Val Diberno a Guglionesi.