LOMBARDIA
italy
Molto
più a nord del 45° parallelo, oltre i limiti dell'areale
considerato dai botanici ideale per l'ulivo, la Regione ha invece una antichissima
tradizione olivicola, certamente preromana : questo per il particolare
microclima delle aree adiacenti
ai laghi prealpini le cui acque fungono da serbatoi di calore e di umidità,
consentendo ai fertili suoli d’origine morenica di ospitare specie proprie
che aree assai più meridionali e persino colture d'origine sub tropicale,
come oleandri, palme, viti, ulivi e limoni. Va
anche ricordato che un tempo l'olivicoltura e la conse- guente produzione
di oli lombardi erano assai più cospicui, come risulta dai documenti
storici e da certe denominazioni catastali di fondi come "l'Olivee",
la "Zoca de l'Oli", "Oliveto Lario" e simili: l'avvento
dell'era industriale, delle filande, delle tessiture comportò nell'Ottocento
il rimpiazzo di molti uliveti, che andavano soggetti alle periodiche gelate,
con le coltivazioni a lino, a canapa e filari di gelso per l'allevamento
dei bachi da seta. Attualmente l'olivicoltura lombarda, in moderata costante
ripresa, rimane limitata come quantità di produzione ma assai blasonata
per la sua tipicità e per la qualità pregiata dei suoi oli
autentici. Si possono distinguere, tra le zone produttive: il Comasco e
in particolare il territorio di Lenno sulle sponde del Lario con una piccola,
preziosa produzione di oli di buona struttura, equilibratamente aromatici
da cultivar Frantoio e la punta di Bellagio dove si riscontrano le cultivar
Casaliva, Leccino e Moraiolo; il Bresciano e in particolare le coste (specialmente
quella orientale) del Lago d'Iseo (Sebino) con punte colturali fino a 500
metri di altitudine e varietà predominanti Leccino, Frantoio, Pendolino;
la costa occidentale del Lago di Garda (Benaco), sempre nel Bresciano,
con oli stimati finissimi da olive Casaliva, poi in quantità minori
Frantoio, Leccino e infine numerose altre varietà locali fra cui
la Gargna. Nella plaga del Garda bresciano esistono alcune industrie di
imbottigliamento che preparano e distribuiscono notevoli quantità
di prodotti di origine non locale, spesso anche buoni ma da non confondere
con gli autentici oli lombardi.