VENETO
Interessante e in notevole sviluppo è l'olivicoltura nel Veneto, anch'essa ai limiti dell'areale di coltivazione ma favorita dal bacino del Lago di Garda o da oasi climatiche proprie di certe vallate delle prealpi protette dai venti freddi e favorite dalla costituzione dei suoli e dall'esposizione al sole. La maggiore estensione olivicola è in provincia di Verona. La sponda orientale del Benaco, detta Riviera degli Ulivi anche per l'effetto paesaggistico dei suoi uliveti, purtroppo in parte trascurati, è particolarmente vocata: gli oli che vi si producono hanno caratteristiche e pregi propri ma simili per finezza d'impasto e d'aromi a quelli della sponda lombarda. Sempre in provincia di Verona sono assai interessanti e tipici gli oli fruttati, talvolta un po' spigolosi, che vengono dagli uliveti della Valpolicella, della Val Pantena e delle altre valli dei Monti Lessini, dove allignano ulivi delle varietà acclimatate Favarol, Grignano, Nostrano, Frantoio. Produzioni pregevoli si ottengono dagli uliveti vecchi e nuovi, in costante espansione, del Vicentino dove la tradizione olivicola e antica ma il rilancio colturale è recente: la produzione avviene specialmente a nord di Vicenza nella valle del Brenta e a sud sulle pendici dei Colli Berici. C'e poi qualche piccola area olivetata sui Colli Euganei. Le cultivar venete ripetono sulle rive del Benaco parte di quelle della sponda opposta, specialmente la Casaliva, il Frantoio, il Leccino ma poi assumono denominazioni locali, corrispondenti a ceppi e a cloni di antica ambientazione o autoctoni: Favarol, Grignan, Raza, Trepp, Less, Fort... La superficie complessiva delle coltivazioni d'ulivo della Regione Veneto non raggiunge i 5.000 ha ma è tuttaltro che trascurabile, come si è visto, perchè se ne ricavano in prevalenza oli extravergini dalle caratteristiche largamente apprezzate da certi mercati, specialmente dell'Italia settentrionale ed esteri. Nei paraggi del Garda veronese come nella plaga del Garda bresciano certe grandi aziende assemblano, confezionano in bottiglie o in lattine e distribuiscono anche oli forestieri, provenienti da altre zone di produzione spesso distanti, per cui la quantità di olio confezionato e commercializzato eccede di gran lunga quella dell'olio prodotto in zona. È evidente che gli oli forestieri, magari anche di buona qualità, non possiedono le caratteristiche specifiche di quelli autenticamente gardesani o delle vallate veronesi o delle colline venete. I1 consumatore attento ai pregi della tipicità non confonda dunque la sede dell'imbottigliatore con la provenienza del prodotto. Questa provenienza che potrà essere precisata dall'applicazione delle D.O.C. (D.O.P. europee) si può ricercare e individuare anche in un'esplicita autocertificazione del produttore espressa sull’etichetta.