TRENTINO ALTO ADIGE
La più settentrionale delle regioni
d’Italia, incuneata tra la Lombardia e il Veneto, scendendo dal confine
austriaco al lago di Garda segue gli alti corsi dei fiumi Adige e Isarco
poi la valle dell'Adige con le sue vallate affluenti tra le Dolomiti a
oriente e le Alpi
Retiche a occidente. Solo un 5% circa del suo territorio si trova ad altitudine
inferiore ai 500 m e solo una parte modesta della sua superficie è
coltivabile. Nel prendere in esame la viticoltura e 1’enologia della regione
emerge una fisionomia peculiare con caratteri comuni pur nella diversità
delle due province autonome di Trento e Bolzano che la costituiscono. Infatti
anche il Sudtirol bolzanino (in italiano Alto
Adige), di prevalente cultura tedesca, fà parte di un'antichissima
e più vasta zona vinicola, risalente agli Etruschi e già
rinomata in epoca romana. Elementi comuni sono la gamma dei
vitigni, alcuni autoctoni, altri importati, la sperimentazione ampelologica
e viticola dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, le importanti,
impegnative opere di ingegneria vinicola che sono fra le più elaborate
del mondo, la grande efficienza produttiva e commerciale, la vocazione
per la produzione di vini rossi raffinati e vini bianchi pieni di garbo,
il ruolo di regione fornitrice dell'Europa centrale di vini anche ordinari
che rappresentano perciò una minoranza rispetto a quelli che rientrano
nelle Denominazioni di Origine Controllata generiche e specifiche. I disciplinari
di queste DOC anche in questa regione come in Valle d'Aosta, per ovvie
analogie, sono stati strutturati, salvo poche eccezioni, a partire principalmente
da denominazioni geografiche comuni generiche (come Alto Adige-Sudtirol
oppure Trentino oppure Val d'Adige-Etschtaler) specificate da indicazioni
di vitigno o da sottodenominazioni geografiche. Da secoli il sistema di
allevamento denominato "pergola trentina", singola in pendenza,
doppia sui terreni pianeggianti, costituisce un altro carattere comune,
quasi emblematico del Trentino e del Sudtirol. Su queste pergole crescono
rigogliosi vitigni dominanti come il Vernatsch o Schiava, il Lambrusco
a Foglia Frastagliata, il Marzemino, il Lagrein e poi lo Chardonnay e i
Pinot Bianco, Nero, Grigio, Meunier' largamente impiegati anche per i vini
base degli ormai rinomati spumanti, e numerose altre varietà. Le
principali varietà native, oltre ai già citati Vernatsch
e Lagrein, sono il Traminer e il Traminer Aromatico nell'Alto Adige, il
Teroldego e la Nosiola in Trentino. In Alto Adige prosperano poi le varietà
germaniche: Riesling Renano, Sylvaner, Muller Thurgau, Veltliner. Vitigni
particolari e incroci sperimentali vengono coltivati dal citato Istituto
di San Michele all'Adige e vitigni di origine antica vegetano in Val Venosta.
Quanto alle varietà raccomandate o approvate nell'intera regione,
si ricordano il Cabernet, il Merlot e altri per i rossi, 1’Incrocio Manzoni,
il Sauvignon, il Trebbiano Toscano e altri per i bianchi. Nel Trentino
prosperano alcune grandi aziende vinicole che raccolgono la produzione
di ampie zone e di numerosi viticoltori così come certe efficienti
cooperative. Anche nel Bolzanino si è sviluppato il fenomeno della
cooperazione che ovvia in parte all’inconveniente dell'eccessiva suddivisione
in piccole proprietà terriere, dedite in prevalenza alla frutticoltura,
che producono solo limitate quantità di uve; d'altronde non è,
e non sarà facile, una concentrazione della proprietà, sia
perché, essendo la terra molto quotata e prospera, i proprietari
non la vendono, sia perché ancora vige il principio del maso chiuso
che mantiene le terre ataviche nell'ambito familiare. Nel complesso, anche
se si è prodotto nel tempo un fenomeno di conversione dei vitigni
in pometi, la viticoltura regionale mantiene una buona produttività
(2% della produzione nazionale di vino) se si considera che essa non può
occupare che scarsi spazi pianeggianti nelle valli dei fiumi, specie dell'Adige
e del Sarca, o certi terrazzamenti a considerevoli altitudini come nelle
valli dell'Isarco e del Cembra. È pressoché sempre arbitrario
suddividere una regione in sottozone, l’impresa diventa poi ardua quando
si deve cercare di far coincidere il più possibile le zone tipiche
con le Denominazioni ufficialmente stabilite per legge e queste ultime
sono state riferite a plaghe molto vaste e talvolta sovrapposte. Lasciamo
per il momento lo schema legalizzato per una descrizione prevalentemente
geografica; delle DOC ufficialmente stabilite ci occuperemo a parte. La
Valle dell'Isarco e la zona viticola più settentrionale d’Italia:
i suoi vigneti su terreni ghiaiosi risalgono da Bolzano a Varna oltre Bressanone
e producono soprattutto uve bianche fra cui predominano il Sylvaner e il
Muller Thurgau. Qui le pergole sono basse per ricevere il calore del sole
anche dal terreno. I vini possono portare, oltre al nome del vitigno, la
sottodenominazione Valle Isarco-Eisacktaler rientrando nella DOC comune
Alto Adige-Sudtirol. I1 rosso della valle d'Isarco e il Klausner Leitacher
in cui prevale il vitigno Schiava. Il Meranese è costituito dalla
zona collinare attorno
alla città di Merano allo sbocco della Val Venosta (Vinschgau),
lungo la quale alcuni vigneti producono una piccola quantità di
vini sia rossi che bianchi spesso interessanti ma difficili da trovare
fuori dalla zona di produzione, come per esempio un rosso da tavola ottenuto
dal vitigno austriaco Blauer Portugieser. La denominazione Meranese di
Collina Meraner Hugel o Meranese-Meraner rientra come sottodenominazione
nella DOC Alto Adige-Sudtirol. Terlano, località a nord-ovest di
Bolzano, da il nome a una plaga di vigneti che dai declivi lungo l'Adige
si stendono a sud oltre il lago di Caldaro dove allignano tutti i principali
vitigni a frutto bianco; fra questi i Sauvignon e Pinot Bianco. Anche TerlanoTerlaner
e sottodenominazione di Alto Adige-Sudtirol. La conca di Bo1zano, alla
confluenza dei fiumi Adige, Isarco e Talvera, gode di un microclima caldo
che favorisce vitigni a frutto rosso, soprattutto Schiava o Vernatsch e
un po' di Lagrein e di Pinot Nero, da cui i vini rossi Colli di Bolzano-Bozner
Leiten e Santa Maddalena-St. Magdalener, sottodenominazioni di Alto Adige-Sudtirol,
come i vini Lagrein Rosso e Rosato e Gries prodotti alla periferia di Bolzano.
I1 lago di Caldaro designa un'altra zona tipica in provincia di Bolzano
i cui vigneti hanno alta produttività. I vini che portano la DOC
Caldaro-Kalterer o Lago di Caldaro-Kalterersee sono dei rossi che provengono
da uve Schiava. Più a sud, la Valle dell'Adige si allarga e i vigneti
si susseguono dalle pendici montane fino in pianura; degni di nota il Traminer
Aromatico-Gewurtztraminer, della zona di Termeno, il Muller Thurgau, dei
vigneti di altura di Cortaccia-Kurtesch, i bianchi soprattutto Pinot e
Chardonnay di Salorno-Salurn e numerosi altri vini tutti riconducibili
alla DOC Alto Adige-Sudtirol. Campo Rotaliano, in Trentino, e un'ampia
pianura alla confluenza del fiume Noce con l'Adige, dove si coltiva soprattutto
il vitigno Teroldego, da cui il rosso o rosato Teroldego Rotaliano D.O.C.
e si produce anche, specialmente attorno a Rovere della Luna, Chardonnay
e Pinot, in gran parte spumantizzati. Sorni e una frazione di Lavis che
costituisce una DOC estesa anche ai territori dei comuni di Giovi e San
Michele all'Adige e che riguarda vini sia rossi sia bianchi. Le zone circostanti
e la vicina Val di Cembra sono pure produttrici di vini interessanti, come
i bianchi Muller Thurgau, Nosiola e Chardonnay, ma anche i neri Schiava
e Pinot, parte dei quali rientrano nella denominazione Caldaro o Lago di
Caldaro. Scendendo da Trento lungo il corso dell’Adige la Val Lagarina
e un'area vasta dalle diverse condizioni naturali dove prosperano vitigni
diversi: Marzemino (sulla riva destra dell'Adige), Chardonnay e Pinot,
Lambrusco, Schiava, Cabernet e Merlot da cui derivano numerosi vini che
possono rientrare in diverse DOC: Val d'Adige, Trentino, Casteller. A ovest
di Trento, la Valle del Sarca o Valle dei laghi per l'influsso del Garda
e dei piccoli laghi (Cavedine, Toblino, Santa Massenza) gode di un particolare
microclima che consente la vegetazione anche di u!ivi e limoni e conferisce
ai vigneti particolare rigoglio. Anche quest'area alleva diversi vitigni
e può produrre vini bianchi e rossi i quali possono rientrare in
diverse DOC; del tutto particolare è il Vin Santo da uve Nosiola,
appassite nel clima asciutto, rientrante nella DOC Trentino.