LA
PASTA IN CUCINA
Fare
la pasta in casa, utilizzando farina di grano tenero e uova, era
fino al secondo dopoguerra un'abitudine abbastanza comune. Dopo aver impastato
gli ingredienti, usando un uovo per ogni 100 g di farina, o una quantità
minore con l'aggiunta di un po' d'acqua, la pasta veniva lavorata a mano
e quindi "tirata" in sfoglia con il matterello, il che richiedeva
notevole abilità ed energia. Con la diffusione delle macchine destinate
a spianare automaticamente la sfoglia, il lavoro è stato enormemente
facilitato. Funzionanti a manovella e fabbricate in acciaio, corredate
da rulli per assottigliare la sfoglia in vari spessori, e da altri destinati
a tagliarla in larghezze diverse, le macchine tradizionali per "fare"
la pasta in casa sono però cadute parzialmente in disuso, a causa
delle mutate abitudini domestiche e della scarsità di tempo di cui
dispongono oggi le donne, spesso impegnate anche in un secondo lavoro Un
certo successo l'hanno ottenuto recentemente le macchine elettriche completamente
automatiche che provvedono a impastare e quindi a produrre la pasta in
vari formati, senza che occorra alcun intervento, al di fuori dell'introduzione
degli ingredienti. La pasta casalinga può anche essere confezionata
con se mola, senza l'aggiunta di uova, ma la sua lavorazione in questo
caso riesce più difficile, e i risultati non compensano la fatica.
Dopo la preparazione, la pasta casalinga può essere utilizzata immediatamente,
oppure la si può far asciugare su un telo candido leggermente infarinato.
Se si intende cucinarla il giorno dopo, conviene conservarla in frigorifero,
specialmente nella stagione calda, precauzione richiesta dalla presenza
delle uova. Per la cottura valgono le regole esposte a proposito della
pasta secca: uguale sarà in particolare la quantità di acqua
e di sale, mentre diversi sono i tempi, variabili in base al tipo di impasto,
allo spessore, al formato e al grado di essiccazione. Si ricordi che la
pasta fresca cuoce più rapidamente di quella secca: il criterio
più valido per riconoscere il giusto punto di cottura resta sempre
ad ogni modo, quello dell'attenta sorveglianza e dell'assaggio.