TAPPATRICI E CAVATAPPI
Produttori
e consumatori si devono attrezzare per far fronte a questo nuovo look
del vino. I primi inventano le riempitrici e le
tappatrici, i secondi devono provvdersi di cavatappi e di decanter.
Fanno capolino sullo scenario le etichette
originali del produttore, che pian piano manderanno in pensione le lucenti
targhette a volte eseguite in prezioso metallo, munite di catenella e appese
al collo delle bottiglie per indicarne il contenuto. Il XVIII secolo vede
anche il perfezionarsi di molte macchine enologiche.
I torchi sono dotati di sofisticati meccanismi
ad ingranaggi per
ridurre la fatica dell'uomo; viene realizzato uno strumento monumentale
e complicatissimo che è l'antesignano dell'attuale pressa orizzontale
e compare la vite in ferro, che permette pressioni maggiori e macchine
di dimensioni più contenute. Nel corredo di cantina compaiono interessanti
scaldamosto realizzati in metallo e funzionanti a carbone, mentre i filtri
diventano macchine indispensabili per offrire al consumatore un prodotto
di bell'aspetto, essendo soggetti a notevoli perfezionamenti. Anche nel
campo analitico, con la nascita della chimica moderna, si fanno progressi
rimarchevoli e vengono realizzati i primi strumenti per la misurazione
dello zucchero nei mosti e dell'alcol nei vini.
Il 1700 è indiscutibilmente un grande secolo
per l'enologia: seguendo il gusto dell'epoca che dichiara gradito un
bicchierino fuori pasto purchè sia un vino alcolico, dolce e molto
saporito, nascono il Marsala in Sicilia e il Vermouth in Piemonte. Gli
Inglesi dominano il mercato enologico e, frequentemente in guerra con la
Francia, si rivolgono alla nostra Penisola per scoprire nuovi vini gradevoli
per il palato dei loro clienti. Trovano nel Chianti e nel Barolo quello
che li soddisfa ma il secondo, mancando di uno sbocco al mare trarrà
dall’evento scarsa fortuna.