TENUTA DI COLTIBUONO

ITALY ITALIA

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Località Badia a Coltibuono
53013 Gaiole in Chianti (Si)
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Tel: 0577/749498 - Fax: 0577/749235

"Podere Albereto":
scheda tecnica
"Podere Albereto":
technical details
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Descrizione dell'Azienda
Company's description
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L'antica storia Ancient history
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I nostri prodotti Our products
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Menù Produttori
Producers' Menu
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Menù Olio Oil's Menu
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Menù ITALY-ITALIA


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TENUTA DI COLTIBUONO
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Badia a Coltibuono, ovvero "l'abbazia del buon raccolto" fu fondata dai monaci vallombrosani nell’XI secolo e per più di settecento anni rimase un luogo di potenza monastica e prestigio.
Primi viticoltori del Chianti, i monaci si dedicarono con amore alla coltivazione della terra sviluppando quella cultura vinicola che fa del Chianti una delle regioni italiane più famose nel mondo. Con la soppressione del monastero e l’espulsione dei monaci da parte dei Francesi nel 1810, la Badia e i suoi beni passarono nell’anno 1846 al banchiere fiorentino Guido Giuntini il quale iniziò quell’attività di imprenditore agricolo che vede nei suoi attuali discendenti, Piero Stucchi Prinetti, sua moglie Lorenza de’ Medici e i figli, i continuatori della vita della Fattoria.
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Adagiata fra le colline che circondano le valli dell’Arno e dell’Arbia,
Badia a Coltibuono non è solo un centro di cultura secolare: è un microcosmo armonico dove, nel rispetto di antiche tradizioni, affonda le sue radici e prende vita la prestigiosa azienda agricola di Coltibuono, con una superficie totale di 668 ha fra cui 21 ha di uliveti specializzati e 54 ha di vigneti. Il complesso architettonico della Badia è giunto pressoché immutato fino ai nostri giorni.
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L’olio "d'uliva" è senz'altro un prodotto di primo piano per Coltibuono: ventitré anni fa Piero Stucchi Prinetti, intuendo l'alto potenziale del suo olio, pensò per primo fra tutti i produttori, di imbottigliarlo in un'originale vetro slacciato a base quadrata e di commercializzarlo assieme ai suoi vini nei canali di vendita più esclusivi. Le olive vengono raccolte a mano, macinate in antichi frantoi di pietra e pressate a freddo per ottenere un olio pregiato, dall'inconfondibile sapore deciso, quasi piccante.
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Oltre agli ottocento ettari di bosco di abeti, castagni e querce, le viene di Coltibuono si estendono per circa cinquanta ettari presso il borgo nìedioevale di Monti; qui i vitigni storici del Chianti come Sangioveto, Canaiolo, Malvasia, Trebbiano e Ciliegiolo, recentemente affiancati da una pregevole qualità di Chardonnay, trovano terreno caleareo ricco di scheletro e un mieroclima ideale.
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La coltivazione della vigna è per Coltibuono una tradizione antica che si arricchisce e si rinnova attraverso la sperimentazione: i reimpianti dei cloni più pregiati con sesti ad alta densità, l'inerbimento dei filari per prevenirne l'erosione e il recupero della conciliazione organica. Dopo la vendemmia ogni partita di uva viene vinificata separatamente in vasche inox a temperatura controllata: segue l'invecchiamento in botti di Slavonia per i grandi Chianti Classici, in barriques di rovere francese invece, per gli esclusivi Sangioveto e Sella del Boscone.
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PUNTI VENDITA - DEGUSTAZIONI GUIDATE - VISITE AL FRANTOIO - CURIOSITÀ
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All’entrata della Tenuta si trova un negozio per la vendita diretta dei prodotti, oli extravergini d’oliva (Podere Albereto, Lorenza de’ Medici, Olio d’oliva Coltibuono), tutta una gamma di prestigiosi vini ed altri preziosi prodotti che, con la loro qualità, completano l'immagine di Coltibuono: l'immancabile Vin Santo toscano, gli aceti di vino invecchiati in botte, l'aceto balsamico intensamente profumato e squisite qualità di miele di acacia, castagno, erica e marina. Aromi e sapori antichi, profondamente legati alla storia di Coltibuono e della sua terra, i cui segreti sono un prezioso patrimonio di sapienza secolare.
Ordinate nella bella enoteca in Badia, tutte le bottiglie sono il frutto di un attento e amorevole lavoro, che fa dei vini di Coltibuono una punta di diamante nel panorama enologico italiano ed internazionale.
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Brevi corsi di degustazione di vini e di altri prodotti di Coltibuono, curati con spirito e competenza dai membri della famiglia, sono allietati da escursioni per visitare i dintorni e da piacevoli concerti nell'antico chiostro.
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I visitatori possono inoltre gustare la classica cucina toscana rivisitata con raffinatezza dalla padrona di casa, nel caratteristico ristorante adiacente la Badia. Il ristorante di Coltibuono offre un ambiente sobriamente elegante, caldo e accogliente dove il buongustaio può assaporare in gran tranquillità i profumi della terra chiantigiana.
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Circondato da un romantico giardino, dove nei mesi caldi è possibile mangiare all’aperto, il locale è condotto da Paolo Stucchi Prinetti e rispecchia lo stile della Badia sia per l’ospitalità che per la cucina.
Ricette toscane di fattoria rivisitate con un tocco di originalità secondo le indicazioni di
Lorenza de’Medici (foto a destra).
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Semplici ingredienti stagionali esaltati da un uso attento delle erbe e delle verdure. Paste giornalmente fatte a mano, carni tipiche come coniglio, agnello e la straordinaria bistecca chianina. Formaggi di capre e pecora di produzione locale e torte fatte in casa per chiudere il pasto in dolcezza. Per completare la cantina offre i vini di Coltibuono e delle migliori produzioni chiantigiane, con uno sguardo attento anche alle etichette di pregio italiane.
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La breve storia di un lungo camminoITITdi Piero Stucchi Prinetti
Era il 1846 quando il mio bisnonno Michele Giuntini, banchiere fiorentino, vide per la prima volta l'antico monastero vallombrosano sui dolci declivi del Chianti. E fu subito amore. L'amore, si sa, scatena l'istinto del possesso. Il bisnonno acquistò il monastero e i colli che gli facevano corona. Iniziò i restaurarlo e scoprì, negli archivi, una fetta di storia della sua amata Firenze. Trovò infatti documenti che attestavano la presenza nella Badia di Giovanni de'Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, nominato Abate di Coltibuono a otto anni, a nove arcivescovo, a tredici cardinale. Quello che il bisnonno non seppe mai fu che, dopo oltre un secolo, una discendente di Lorenzo de' Medici si sarebbe insediata nella famosa badia. Parlo di mia moglie, Lorenza de'Medici di Ottajano, che ha legato il suo nome a quello dei Giuntini. Già nel'19 era entrato nella storia della badia un altro cognome.
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Mia madre Marilù Giuntini sposò in quell'anno Andrea Stucchi Prinetti, un industriale milanese che produceva biciclette e motociclette con il marchio Stucchi. Da queste nozze nacquero tre figli: Giancarlo, Franco e il sottoscritto. Nel'39 il nonno Giuseppe Giuntini morì lasciando Coltibuono in eredità a mia madre. Pochi anni dopo i miei fratelli perirono tragicamente. L'antico convento vallombrosano passò a me. Già nel'53 avevo sposato Lorenza che è entrata dunque a buon diritto nella dimora che aveva ospitato un antenato illustre. Lorenza è milanese, io sono per metà lombardo e per metà toscano. Ora Coltibuono è esclusivo appannaggio degli Stucchi Prinetti. Sono cambiati, dunque, i cognomi, ma la famiglia è rimasta. Io, mia moglie e i nostri figli, come gli antenati Giuntini e Medici, abitiamo ancora la stessa casa e la stessa terra.


"PODERE ALBERETO": SCHEDA TECNICA


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Zona d'origine:
Altitudine:
Varietà di olive:
Sistema di raccolta:
Metodo di estrazione:
Aspetto:
Colore:
Profumo:
Sapore:
Densità:
Impiego ideale:
Confezione:
Produzione media:
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Arezzo, Zona di Cavriglia
500m s.l.m.
Frantoio, Leccino, Pendolino
Manuale
Spremitura a freddo
Velato (perchè non filtrato)
Verde smeraldo con riflessi giallo oro
Netto di oliva, delicato
Fruttato, carciofo, vegetale
Elevata
A crudo su piatti caldi
Bottiglie da 0,50 L
10.000 pz. da 0,50
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"PODERE ALBERETO": TECHNICAL DETAILS


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Location:
Altitude:
Olive variety:
Harvesting Method:
Extration Method:
Appearance:
Colour:
Fragrance:
Flavour:
Consistency:
Use:
Packing:
Average production:
ITALY ITALIA
Arezzo, Zona di Cavriglia
500m above sea level
Frantoio, Leccino, Pendolino
Manuale
Spremitura a freddo
Velato (perchè non filtrato)
Verde smeraldo con riflessi giallo oro
Netto di oliva, delicato
Fruttato, carciofo, vegetale
Elevata
A crudo su piatti caldi
Bottiglie da 0,50 L
10.000 pz. da 0,50
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Badia a Coltibuono, ovvero "l'abbazia del buon raccolto" fu fondata dai monaci vallombrosani nell’XI secolo e per più di settecento anni rimase un luogo di potenza monastica e prestigio.
Primi viticoltori del Chianti, i monaci si dedicarono con amore alla coltivazione della terra sviluppando quella cultura vinicola che fa del Chianti una delle regioni italiane più famose nel mondo. Con la soppressione del monastero e l’espulsione dei monaci da parte dei Francesi nel 1810, la Badia e i suoi beni passarono nell’anno 1846 al banchiere fiorentino Guido Giuntini il quale iniziò quell’attività di imprenditore agricolo che vede nei suoi attuali discendenti, Piero Stucchi Prinetti, sua moglie Lorenza de’ Medici e i figli, i continuatori della vita della Fattoria.
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Adagiata fra le colline che circondano le valli dell’Arno e dell’Arbia,
Badia a Coltibuono non è solo un centro di cultura secolare: è un microcosmo armonico dove, nel rispetto di antiche tradizioni, affonda le sue radici e prende vita la prestigiosa azienda agricola di Coltibuono, con una superficie totale di 668 ha fra cui 21 ha di uliveti specializzati e 54 ha di vigneti. Il complesso architettonico della Badia è giunto pressoché immutato fino ai nostri giorni.
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L’olio "d'uliva" è senz'altro un prodotto di primo piano per Coltibuono: ventitré anni fa Piero Stucchi Prinetti, intuendo l'alto potenziale del suo olio, pensò per primo fra tutti i produttori, di imbottigliarlo in un'originale vetro slacciato a base quadrata e di commercializzarlo assieme ai suoi vini nei canali di vendita più esclusivi. Le olive vengono raccolte a mano, macinate in antichi frantoi di pietra e pressate a freddo per ottenere un olio pregiato, dall'inconfondibile sapore deciso, quasi piccante.
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Oltre agli ottocento ettari di bosco di abeti, castagni e querce, le viene di Coltibuono si estendono per circa cinquanta ettari presso il borgo nìedioevale di Monti; qui i vitigni storici del Chianti come Sangioveto, Canaiolo, Malvasia, Trebbiano e Ciliegiolo, recentemente affiancati da una pregevole qualità di Chardonnay, trovano terreno caleareo ricco di scheletro e un mieroclima ideale.
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La coltivazione della vigna è per Coltibuono una tradizione antica che si arricchisce e si rinnova attraverso la sperimentazione: i reimpianti dei cloni più pregiati con sesti ad alta densità, l'inerbimento dei filari per prevenirne l'erosione e il recupero della conciliazione organica. Dopo la vendemmia ogni partita di uva viene vinificata separatamente in vasche inox a temperatura controllata: segue l'invecchiamento in botti di Slavonia per i grandi Chianti Classici, in barriques di rovere francese invece, per gli esclusivi Sangioveto e Sella del Boscone.
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SALES' POINTS - GUIDED TASTINGS - VISITS TO OIL-MILL - PECULIARITIES
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All’entrata della Tenuta si trova un negozio per la vendita diretta dei prodotti, oli extravergini d’oliva (Podere Albereto, Lorenza de’ Medici, Olio d’oliva Coltibuono), tutta una gamma di prestigiosi vini ed altri preziosi prodotti che, con la loro qualità, completano l'immagine di Coltibuono: l'immancabile Vin Santo toscano, gli aceti di vino invecchiati in botte, l'aceto balsamico intensamente profumato e squisite qualità di miele di acacia, castagno, erica e marina. Aromi e sapori antichi, profondamente legati alla storia di Coltibuono e della sua terra, i cui segreti sono un prezioso patrimonio di sapienza secolare.
Ordinate nella bella enoteca in Badia, tutte le bottiglie sono il frutto di un attento e amorevole lavoro, che fa dei vini di Coltibuono una punta di diamante nel panorama enologico italiano ed internazionale.
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Brevi corsi di degustazione di vini e di altri prodotti di Coltibuono, curati con spirito e competenza dai membri della famiglia, sono allietati da escursioni per visitare i dintorni e da piacevoli concerti nell'antico chiostro.
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I visitatori possono inoltre gustare la classica cucina toscana rivisitata con raffinatezza dalla padrona di casa, nel caratteristico ristorante adiacente la Badia. Il ristorante di Coltibuono offre un ambiente sobriamente elegante, caldo e accogliente dove il buongustaio può assaporare in gran tranquillità i profumi della terra chiantigiana.
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Circondato da un romantico giardino, dove nei mesi caldi è possibile mangiare all’aperto, il locale è condotto da Paolo Stucchi Prinetti e rispecchia lo stile della Badia sia per l’ospitalità che per la cucina.
Ricette toscane di fattoria rivisitate con un tocco di originalità secondo le indicazioni di
Lorenza de’Medici (foto a destra).
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Semplici ingredienti stagionali esaltati da un uso attento delle erbe e delle verdure. Paste giornalmente fatte a mano, carni tipiche come coniglio, agnello e la straordinaria bistecca chianina. Formaggi di capre e pecora di produzione locale e torte fatte in casa per chiudere il pasto in dolcezza. Per completare la cantina offre i vini di Coltibuono e delle migliori produzioni chiantigiane, con uno sguardo attento anche alle etichette di pregio italiane.
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La breve storia di un lungo camminoITITdi Piero Stucchi Prinetti
Era il 1846 quando il mio bisnonno Michele Giuntini, banchiere fiorentino, vide per la prima volta l'antico monastero vallombrosano sui dolci declivi del Chianti. E fu subito amore. L'amore, si sa, scatena l'istinto del possesso. Il bisnonno acquistò il monastero e i colli che gli facevano corona. Iniziò i restaurarlo e scoprì, negli archivi, una fetta di storia della sua amata Firenze. Trovò infatti documenti che attestavano la presenza nella Badia di Giovanni de'Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, nominato Abate di Coltibuono a otto anni, a nove arcivescovo, a tredici cardinale. Quello che il bisnonno non seppe mai fu che, dopo oltre un secolo, una discendente di Lorenzo de' Medici si sarebbe insediata nella famosa badia. Parlo di mia moglie, Lorenza de'Medici di Ottajano, che ha legato il suo nome a quello dei Giuntini. Già nel'19 era entrato nella storia della badia un altro cognome.
ITALY ITALIA
Mia madre Marilù Giuntini sposò in quell'anno Andrea Stucchi Prinetti, un industriale milanese che produceva biciclette e motociclette con il marchio Stucchi. Da queste nozze nacquero tre figli: Giancarlo, Franco e il sottoscritto. Nel'39 il nonno Giuseppe Giuntini morì lasciando Coltibuono in eredità a mia madre. Pochi anni dopo i miei fratelli perirono tragicamente. L'antico convento vallombrosano passò a me. Già nel'53 avevo sposato Lorenza che è entrata dunque a buon diritto nella dimora che aveva ospitato un antenato illustre. Lorenza è milanese, io sono per metà lombardo e per metà toscano. Ora Coltibuono è esclusivo appannaggio degli Stucchi Prinetti. Sono cambiati, dunque, i cognomi, ma la famiglia è rimasta. Io, mia moglie e i nostri figli, come gli antenati Giuntini e Medici, abitiamo ancora la stessa casa e la stessa terra.


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